Inzaghi non ci sta: “Inter, non dovevi fare una cosa”

Inzaghi molto deluso dopo il risultato di ieri sera contro il Genoa. Il tecnico nerazzurro è rammaricato non tanto per il pareggio in sè, ma per le ingenuità che lo hanno portato, con due errori individuali che sono stati decisivi. Dopo la partita, l’allenatore interista, ha parlato ai microfoni di Dazn della partita.

Inzaghi rammaricato: “Una squadra come noi non doveva farsi pareggiare all’utlimo”

Inzaghi, dunque, arriva alle telecamere presentando tutto il proprio rammarico per i due punti persi. Il tecnico nerazzurro ha voluto sottolineare gli episodi che hanno portato al pareggio.

Ecco le parole di Inzaghi: “C’è delusione perché i ragazzi avevano fatto una partita seria e concentrata. Abbiamo creato tanto nel primo tempo e preso un gol fortunoso, poi siamo stati bravi a recuperare: nel secondo tempo siamo stati un po’ più lenti. Però non sono soddisfatto: dopo il gol ho messo Asllani per gestire meglio la palla. Prendendo due gol così è difficile vincere le partite: i ragazzi hanno fatto una partita di cuore ma è un pareggio che non ci soddisfa. Una squadra come la nostra se è in vantaggio all’84’ non deve prendere quel gol”.

Inzaghi, poi, ha continuato: “Sono stati episodi: la squadra l’ho vista concentrata in un campo non semplice, mi stava dando buonissime sensazioni. E’ difficile portare a casa le partite con due episodi così: è da poco che abbiamo cominciato a lavorare insieme, dobbiamo lavorare. Per il resto non abbiamo concesso quasi nulla. Vincere è difficile, rivincere lo è ancora di più: i ragazzi lo sanno e sono maturi. Per questo sono dispiaciuto, fare una prima qui a Marassi viste le difficoltà che abbiamo avuto lavorando insieme solo 7-8 giorni, se vai in vantaggio nel momento migliore devi essere più bravo a gestire. Oggi dovevamo fare qualcosa in più”.

Bisseck protagonista in negativo: il tecnico nerazzurro parla del tedesco

Inzaghi, dopo, ha anche parlato della partita di Bisseck: “Ha fatto un’ottima gara, poi negli ultimi 20 minuti non era lucido come i primi 70: lo stavo cambiando con Pavard, poi dopo il vantaggio ho preferito tenerlo dentro perché loro avevano saltatori. Deve lavorare in questo modo, ha commesso una disattenzione ma è il primo a saperlo: deve continuare a lavorare come sta facendo, è di assoluto valore”.