Calvarese toglie ogni dubbio: “Il rigore c’è! Darmian…”
Calvarese, ex arbitro di Serie A, dalle colonne di Tuttosport, parla di alcuni casi di moviola che hanno caratterizzato la partita tra la squadra nerazzurra ed il Lecce. Nello specifico, soprattutto sui social, avevano scatenato polemiche il rigore assegnato alla squadra di Simone Inzaghi e un presunto contatto di braccio della coppia Darmian-Pavard. Di seguito, ecco quanto riferito dall’ex fischietto.
Calvarese netto: “Braccio di Darmian? Il pallone prima va sul petto, non c’è nulla”
Calvarese ha parlato del primo episodio che ha contraddistinto il match. Si tratta del presunto colpo di braccio di Darmian e il successivo rimpallo con Pavard. Per l’ex arbitro, infatti, prima che il pallone tocchi il braccio dell’esterno italiano, tocca il petto. Dunque, da regolamento, nulla poteva essere fischiato.
Ecco le parole di Calvarese: “Nel primo tempo viene contestato un braccio di Darmian in area, ma non c’è nulla: il pallone colpisce prima il petto e poi il braccio dell’interista, che non ha alcuna intenzione di colpirlo; il braccio è in posizione naturale. Poi il pallone carambola su Pavard. Il punto di contatto sembra il deltoide, ma anche se fosse braccio non sarebbe rigore: il pallone arriva da vicino e l’arto è in posizione naturale”.
L’ex arbitro analizza anche il rigore per i nerazzurri: “Thuram si mette davanti”
L’ex arbitro, poi, ha continuato con l’analizzare il rigore su Thuram: “Poco prima del 70’ , rigore dal campo per una trattenuta dello stesso Gaspar ai danni di Thuram, su sviluppo da cross. Episodio complesso, ma con qualche elemento dirimente. Dalle prime immagini sembra un corpo a corpo, ma rivedendo il contatto ci sono due fattori che portano l’arbitro dalla sua posizione a fischiare. Thuram si mette davanti, prendendo il tempo per arrivare primo sul pallone (che effettivamente arriva proprio al francese). Inoltre il difensore sembra non guardare il pallone, ma solo l’avversario. Nonostante sia alla 3ª in A, Di Marco dimostra di riuscire a colloquiare coi giocatori con buona attitudine”.