In campo con un tutore, non c’è alternativa | La decisione a sorpresa dello staff sanitario
Il giocatore dovrà scendere in campo con un tutore: la decisione è presa
Uno dei temi più dibattuti in questo periodo nel mondo del calcio è quello che riguarda la salute fisica dei calciatori. Infatti, ultimamente, soprattutto per il gran numero di partite giocate, tanti calciatori subiscono sempre maggiori infortuni e sempre di più saltano impegni importanti con le nazionali e con i rispettivi club.
Una situazione che, nei fatti, sta creando particolari difficoltà ed è diventato quasi come un cane che si morde la coda. Perchè se da un lato, come detto, è vero che si gioca tanto, dall’altro, gli ingaggi sempre più elevati, fanno sì che le società e le istituzioni debbano provvedere ad avere ulteriori introiti giocando di più.
Insomma, una situazione che va risoluta con un dialogo franco e sincero e che deve portare ad una soluzione comune che tuteli tutte le parti. C’è anche il problema delle seconde squadre. Benchè ci siano esempi virtuosi che ne fanno un largo utilizzo, ve ne sono altri che le utilizzano meramente per mettere a posto i bilanci, non sfruttando il materiale umano a disposizione quando, magari, giocatori della prima squadra sono infortunati.
Intanto, un giocatore della nostra Serie A può tirare un sospiro di sollievo per il suo infortunio. Anche se, a dire la verità, dovrà giocare utilizzando un tutore di titanio.
Non c’è alternativa, dovrà giocare con un tutore
Secondo quanto riportato dal sito LaLazioSiamoNoi, la società biancoceleste può tirare un sospiro di sollievo. Il centrocampista francese Guendouzi, infatti, come visto nella partita contro il Genoa, ha recuperato dall’infortunio al mignolo e può essere utilizzato senza alcun problema.
Come ammesso dallo stesso Baroni, il giocatore potrà giocare grazie all’ausilio di un tutore in titanio che lo aiuterà a proteggere la parte fatta male. Anche in casi come questi, si cerca di rimediare al meglio delle possibilità.
Quanti infortuni in Serie A!
Ma quello di Guendouzi è stato solo uno degli ultimi problemi fisici nella nostra Serie A. Si pensi, ad esempio, ai casi di Bremer che ha addirittura finito la stagione, o di Koopmeiners e Nico Gonzalez. Senza dimenticare le situazioni di Calabria, Carlos Augusto, Calhanoglu, Acerbi, Asllani e Zielinski.
Un campionato e dei tornei sempre più ipertrofici di partite e che stanno portando sempre a meno spettacolo e sempre a meno possibilità di allenarsi al meglio delle proprie possibilità.