Addio al presidente, lascia i bianconeri dopo anni | Scatta la rivoluzione in società

Pallone Foto LaPresse, Internews1908.it
Il presidente della società bianconera dice addio al club: adesso è scattato il momento della rivoluzione
In questi ultimi anni, nel nostro calcio, tante proprietà sono cambiate e sono finite in mani straniere. L’Inter, ad esempio, è una di quelle. Dopo la gestione ultra decennale di Massimo Moratti, il club nerazzurro è passato nelle mani dell’imprenditore indonesiano Erik Thohir. Lo stesso tycoon ha poi passato la mano a Suning e, infine, oggi, il passaggio al fondo Oaktree.
Anche la Roma in questi anni ha avuto vari proprietari. Dall’imprenditore statunitense, James Pallotta, si è passati alla famiglia Friedkin e, adesso, si parla addirittura di interessi arabi per i giallorossi. Così come il Milan che è passato da Elliot a RedBird e a breve, dopo la definizione della questione stadio, potrebbe ulteriormente passare di mano.
Insomma, il calcio italiano sta avendo una globalizzazione anche per quanto riguarda gli investimenti per l’acquisto dei club. Un modo nuovo di intendere e di investire su questo sport.
Intanto, un’altra società ha visto un passaggio di mano. Infatti, il presidente lascia la società bianconera e per il club inizia l’ora della rivoluzione dirigenziale.
Il presidente saluta: parte la rivoluzione per il club
Dopo la sconfitta contro la Ternana, il presidente dell’Ascoli, Massimo Pulcinelli, ha tuonato sui suoi profili social contro i tifosi e le contestazioni avute in questi mesi. E l’annuncio è di quelli importanti visto che si tratta di un imminente passaggio di mano ad altri proprietari.
Ecco quanto riportato da Pulcinelli: “Sarete accontentati entro il mese di marzo. Vendo e me ne vado! Siamo arrivati alla fine”. Insomma, parole che testimoniano ancora una volta un clima poco sereno tra le parti in questione.

Ascoli, una stagione piena di problemi
La stagione dell’Ascoli, oltre ai risultati scarsi avuti in campo, ha avuto anche tanti problemi. Esoneri su esoneri di allenatori e contestazioni che montavano ogni settimana anche durante i giorni di allenamento.
I rapporti tra la dirigenza e la tifoseria sono arrivati ai minimi storici e, adesso, è arrivato il momento di separare le strade in un clima non certo ottimale anche per i calciatori impegnati in campo.